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Ai margini delle praterie – estesa steppa erbosa che si estende tra ilfiume Mississipi e le montagne rocciose – abitavano originariamente i cacciatori e agricoltori, avi degli Indiani delle praterie. Il cavallo non esisteva nel Nuovo Mondo, e fu lì introdotto con l’arrivo degli Spagnoli. L’uso di questo animale cambiò radicalmente la vita degli indigeni. Iniziarono ad addomesticare i cavalli selvaggi, con i quali impararono a convivere velocemente, diventando conseguentemente un popolo nomade. Il tepee esisteva già prima dell’arrivo dei bianchi, anche se non era l’unica abitazione usata in questa zona. Il prototipo fu probabilmente una costruzione a forma di Wigwam (una specie di iglou fatto di corteccia). Da questa abitazione il tepee si distingue per due differenze fondamentali: le“orecchie”che regolano l’uscita del fumo, e la parte anteriore più inclinata rispetto alla parte posteriore. I tepee originari erano piccoli perché i cani che trascinavano il travois portavano solo dai 15 ai 25 kg e i tepee di pelle erano pesanti. Gli Indiani non usavano la ruota, nelle trasferte. Il carico era messo sui travois formati da due o più pali del tepee attaccati al cane o alla sella del cavallo.L’uso dei cavalli permise agli Indiani di occupare tutto il territorio delle pianure. Dopo il 1800 circa iniziarono ad essere costruiti tepee grandi anche sei metri di diametro e le tribù divennero “tipiche”.Il bisonte era diventato la fonte principale d’alimentazione. Veniva cacciato con l’arco e le frecce. La carne veniva essiccata, frantumata ed elaborata nella miscela chiamata“pemmican”dai Cree ed dai Lakota Bapa. Bisonte forniva le pelli per le tende e gli oggetti d’uso quotidiano I tendini servivano per cucire e con le ossa si facevano gli aghi e gli addobbi, mentre con le corna si modellavano cucchiai ed utensili. Le pelli servivano non solo per la costruzione dei tepee ma anche per le coperte e il vestiario. Pareo, gambali, mocassini e camicie erano parte dell’abito maschile, mentre le donne indossavano un lungo vestito che scendevafino alle caviglie. Un’altra parte dell’abito maschile era tipica solo di questi popoli: il copricapo di piume d’aquila. Ogni piuma rappresentava un’impresa compiuta, confermata dal consiglio tribale. Le decorazioni e i colori del copricapo rappresentavano l’azione compiuta (es,: ho toccato il nemico, oppure ho ucciso il nemico e sono stato ferito, e così via).
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