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Il tipi nell'era del bisonte
Il tipi nell'era del bisonte
Come erano fatti i tipi, lining, ozan, picchetti, pins nei tempi del bisonte...........
Tipi è una casa tipica delle tribù nomadi delle Grandi Pianure e le aree adiacenti. E’ costruito e adattato per una vita di tipo nomade. E’ possibile che sia velocemente montato e smontato e trasportato con aiuto dei cavalli. Il tipi è una casa confortevole dentro la quale è possibile accendere il fuoco.
Il tipi era conosciuto ancora prima dell’arrivo dell’uomo bianco. I primi cenni e descrizioni arrivano nel 16. Secolo dagli Spagnoli i quali probabilmente hanno incontrato gli Apache. Prima della diffusione del cavallo i tipi erano molto piccoli (3 metri di diametro circa. Dopo l’introduzione del cavallo è aumentata la dimensione a 4-5 metri. I tipi più grandi potevano arrivare al massimo a 6 metri nel periodo prima delle riserve.
La parola tipi è una parola Lakota che si pronuncia thipi e significa posto per abitare. In inglese si scrive teepee o tepee. La trascrizione in italiano tipi è sicuramente più appropriata.
Il tipi è una tenda conica composta dai pali disposti in forma conica con la tela. Il lining è la tela interna considerata parte del tipi. La tela del tipi montato appoggia sui pali e davanti è unita con i pins. La tela è fermata sonno con i picchetti o fermata con i sassi.
Il tipi montato non forma un cono preciso ma un cono inclinato. La parte anteriore (dove si trova la porta) è più inclinata e la parte posteriore è meno inclinata. La parte tipica del tipi sono le alette che aiutano la fuoriuscita del fumo dal fuoco.
Il vantaggio principale del tipi è che all’interno è possibile accendere e tenere acceso il fuoco. Il fumo esce dall’apertura tra due alette per il fumo.
La tela del tipi
Nei tempi dei bisonti, praticamente tutti i tipi erano fatti di pelli conciate con il cervello e cucite insieme. Quasi sempre erano le pelli di giovane femmina del bisonte le quali sono più sottili delle bestie più vecchie. Per fare un tipi venivano usate circa 10-20 pelli. Per fare un tipi di 4 metri di diametro occorrevano circa 10 pelli di bisonte, per un tipi di 5 metri di diametro occorrevano 18 pelli.
Le pelli venivano conciate dalle donne le quali si aiutavano a vicenda e su una pelle lavoravano alcune donne contemporaneamente. La concia della pelle di bisonte era un lavoro lungo e molto faticoso. Le pelli si tendevano nella cornice per terra dove si raschiavano con dei raschietti affilati. L’obiettivo era più possibile assottigliare la pelle perché potesse più facilmente assorbire il composto di cervello. Dopo aver impregnato la pelle con il cervello, averla ammorbidita sfegandola su una corda tesa e dopo averla affumicata si cucivano con il filo di tendine.
Lo schema della cucitura
I tipi di pelle avevano durata limitata perché esposti agli agenti esterni (pioggia, vento, sole e umidità). La copertura di pelli di bisonte durava 1-2 anni. Dopo di ché cominciavano a rompersi le cuciture. Spesso marcivano i bordi che appoggiavano per terra.
Le famiglie più benestanti facevano un nuovo tipi ogni anno, gli altri ogni due. Le famiglie più benestanti donavano il tipi usurato al quale venivano tagliati i bordi marci e così diventava più piccolo.
I tipi di medicina dipinti che hanno finito la loro vita si appoggiavano sulla superficie del lago a si lasciavano scendere sul fondo con una cerimonia. Prima però si eseguiva una copia.
Normalmente un tepee rotto si riciclava e da esso si creavano oggetti nuovi, come ad esempio: le borse, tomaie per i mocassini etc.
Negli anni 60 del diciannovesimo secolo è stato introdotto il canvas (tela di cotone) il quale ha sostituito le peli di bisonte. Il canvas era più adatto per la produzione dei tipi perché si cuciva più facilmente, era più leggero (un vantaggio per il trasporto), durava di più e i tepee erano più luminosi perché fa traspirare più luce (i tipi di pelle sono molto scuri all’interno perché non fanno traspirare la Luce)
All’inizio degli anni 70 del diciannovesimo secolo nei campi c’erano sia tipi di pelle sia i tipi di canvas ma verso la fine degli anni 70 i tipi di pelle sono scomparsi del tutto anche a causa dello sterminio massiccio dei bisonti. Da quel momento il canvas è cosi diventato unico materiale per la produzione dei tipi fino ai giorni nostri.
La forma e inclinazione del cono
La forma del tipi non è formata da un cono regolare come potrebbe sembrare. Il centro del cerchio non è il centro della linea dritta ma al di fuori verso l’esterno dove sporgono le alette. La distanza di questo punto poi determina il diametro del tipi.
Il tipi montato, grazie a questo centro spostato, non forma un preciso cono ma un cono inclinato con la parte anteriore più inclinata e la parte posteriore più ripida.
Questa caratteristica del tipi ha i sui vantaggi pratici. I venti nelle pianure arrivavano da ovest Per questo il tipi si montava con la porta a est. La parte anteriore più inclinata permette di allungare l’apertura per la fuoriuscita del fumo e spostare il fuoco più verso l’entrata e così guadagnare più spazio dietro (la parte opposta all’entrata). La forma del tipi non è un cerchio ma un ovale. La parte da ovest a est è più lunga che quella da sud a nord.
Gli addobbi del tipi
A parte la dipintura, alcuni tipi erano addobbati con rosette di perline o di aculei di porcospino, strisce di pelle o di rowhide ricamati con aculei di porcospino, zoccoli ad esempio di cervo o crine di cavallo. La maggior parte di questi tipi addobbati erano i tipi di medicina ed erano connessi con il mondo spirituale attraverso le visioni e i sogni. Il possesso di questi tipi era collegato a regole ben precise.
Lining
Il lining è una tela interna del tipi alta 1,5-2m. La sua funzione principale è la circolazione dell’aria e il riparo del fuoco dal vento. Il lining alza anche la temperatura all’interno del tipi e ne aumenta il confort.
Un tipi senza il lining è come una casa senza la porta, è pieno di spifferi e il vento che entra dentro rende il tipi inabitabile perché diffonde il fumo.
Nel passato i tipi non avevano il lining. La tela era appoggiata per terra ed era fermata con i sassi. Per una maggiore comodità gli indiani appendeva dietro le pelli di bisonte le quali fungevano anche da vestiario e protezione contro il freddo. Unendo insieme alcune pelli di bisonte si è formato il principio di lining.
I primi lining erano fatti di peli di bisonte così come i tipi. Il linign era composto da 2 – 4 parti che ricoprivano tutta la circonferenza del tipi, sopra erano fissati con dei lacci sui pali all’altezza desiderata. Nella parte inferiore era fermato a terra con dei sassi o gli arredi del tipi. Una parte del lining era per terra e coperta con le pellicce di bisonte o con le coperte.
La copertura del tipi non toccava terra ma restava 5 – 10 centimetri sollevata da essa per permettere all’aria di entrare. Il lining al contrario era per terra e non permetteva all’aria di entrare. In questo modo l’aria che entrava dentro tra la tela e il lining portava il fumo verso l’alto nella fuoriuscita del fumo.
Con l’arrivo dei tessuti è stato abbandonato l’uso dei lining di pelli e si è cominciato a fare i lining di stoffa. Per fare il lining venivano usate le coperture dei carri, sacchi dello zucchero e farina, coperte, lenzuoli, tende e altri tessuti.
I lining odierni fatti di trapezoidali regolari, fatti matematicamente precisi per copiare la forma dei tipi i quali si trovano oggi nel commercio erano sconosciuti dagli indiani.
Il lining originale erano semplicemente dei rettangoli sovrapposti.
Decorazione del lining
I lining potevano essere decorati. La decorazione più usuale erano le pittografie. I lining potevano essere dipinti con dei disegni geometrici o con le pittografie. I disegni geometrici erano più diffusi dai Piedineri ed erano formati dalle linee orizzontali e verticali di disegni geometrici.
Dipinti pittografici rappresentavano nella maggior parte dei casi scene di battaglia. Presso gli Cheyenne o gli Arapahoe potevano essere decorati con le linee orizzontali,rosette, strisce di pelle o di rowhide ricamate le perline o aculei di porcospino o potevano essere dipinti con le foglie di mais.
Ozan
La letteratura odierna (soprattutto il libro di Laubin – Tipi Indiano) menziona l’ozan come parte del tipi. L’ozan dovrebbe aumentare la comodità e avere la funzione di riparo da eventuale pioggia. Ma la storia smentisce l’esistenza di questo oggetto. In nessuna letteratura pertinente,ne nelle fotografie storiche se ne trovano tracce. Quindi si può supporre che l’ozan è solo una invenzione senza nessuna validità storica.
Pali
I pali sono una parte fondamentale del tipi. Il numero dei pali varia a seconda della dimensione del tipi. Per un tipi da 4 metri occorrono 11 pali, per un tepee da 5 metri 14 etc.
I pali devono essere più lunghi del diametro del tipi. Nei tempi dei bisonti i pali erano più corti e sporgevano poco. Nei tempi delle riserve i pali erano più lunghi.
I pali più lunghi sono esteticamente più belli ma sono più problematici da trasportare. I pali più lunghi sono più pesanti e la famiglia che li possedeva doveva avere più cavalli. I pali migliori sono di pino ma venivano usati anche larice americano e ginepro.
Solo una piccola parte delle tribù della Grandi Pianure avevano i pali facilmente reperibili in loco, per questo si organizzavano i viaggi spesso anche molto lunghi per procurarseli. La maggior parte li ricavava dalle Montagne Rocciose dove si trovavano i pali migliori in grande quantità.
I pali si scortecciavano e si lasciavano ad essiccare per perdere il peso e per indurirsi. Dopo di ché si privavano di tutti i nodi per non danneggiare la tela.
Il diametro più grande era di 10 centimetri. Nella parte più sottile circa 50 cm dalla punta si faceva un buco con il ferro rovente per poterli attaccare alla sella. Un set di pali di qualità aveva un grande valore ma durava solo qualche stagione. I pali si usuravano molto durante il trasporto. Venivano trasportati dai cavalli. I pali venivano divisi in più gruppi e venivano fissati sulla sella del cavallo, due gruppi, uno per ciascun lato. La parte più grossa dei pali era trascinata sul terreno e quindi si usuravano e diventavano appuntiti. Nel tempo i pali si accorciavano fino a diventare inutilizzabili e bisognava sostituirli.
Porta
Nella maggior parte dei casi l’entrata del tipi era formata da una parte intagliata a forma di cerchio o ovale e coperta da una porta. La porta era fatta di molti materiali. Il più comune era un pezzo di canvas a forma rettangolare o ovale rinforzato con del legno. Alcune porte erano fatte di pelle o di porcospino. Esistevano anche le porte di rowhide (potevano essere dipinte) oppure di pelliccia di bisonte, orso, o altri animali. Le porte potevano essere di coperte della Hudson’s bay o altre coperte. Le porte erano fissate sui pins sopra all’entrata.
In alcuni casi il tepee non aveva il buco per entrare. In tal caso ambi lati del tepee si sovrapponevano e si chiudevano con i pins fino a giù. La parte inferiore generalmente veniva lasciata aperta per poter uscire ed entrare.
Pins (bastoncini per chiudere il tipi)
I pins servono per chiudere il tipi. Erano fatti di Dogwood (corniolo) o di Chokecherry (Prunus virginiana). Alcuni pins potevano essere intagliati nella corteccia, i Lakota li decoravano con laccetti di pelle avvolti con aculei di porcospino. Questo tipo di pins è molto bello e decorativo ma la maggior parte dei pins non aveva le decorazioni.
Picchetti
I picchetti servivano per ancorare la tela a terra. Venivano fatti di legno di frassino. Erano lunghi 40 centimetri con un diametro di 3 centimetri. Le tele di pelle venivano trapassate direttamente, le tele di canvas erano picchettate con aiuto dei laccetti sulla tela.
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